giovedì 2 giugno 2011

Una rivoluzione "normale"

Piera e Giovanni sono i creatori del logo del nostro cantiere, un regalo di cui siamo sempre stati riconoscenti e che ....non bastano cento pastiere.
Oggi Piera manda questo messaggio al sindaco. Lo facciamo nostro, perchè presto, al più presto possibile, con questa disposizione di animo (e testa e corpo), vorremmo ricominiciare.
Qui, inoltre, il pezzo di Andrea, sempre sul la Repubblica Napoli di oggi. Evviva la repubblica!

Una rivoluzione "normale"
di Piera Taglialatela

CARO sindaco de Magistris, una Napoli ormai mortificata, nascosta e avvilita ti ha scelto come primo cittadino. E' quella parte della città che raramente fa notizia, che vive nelle retrovie, né ricca né povera, lavoratrice, che differenzia da anni i rifiuti e considera fondamentali parole ormai prive di senso come rispetto, uguaglianza, solidarietà e democrazia. E' quella parte che educa i propri figli combattendo una guerra disperata contro l'imbarbarimento dei valori e tenta di improntare la vita a una normalità da troppo tempo negata. Abbiamo intravisto in te un coraggio e una disponibilità che non sentivamo da troppo tempo. Ti sei candidato contro tutto e tutti e ci hai offerto la grande opportunità di potere scegliere senza cadere in derive destrorse e berlusconiane: è l'occasione che aspettavamo per dimostrare a tutti che un'altra Napoli è possibile. Siamo quelli che non sono andati via dalla nostra amata/odiata città perché figli di questa terra che ci ha maltrattato in tante occasioni, ma che ci ha anche dato molto. Vorremmo che i nostri figli potessero scegliere liberamente di restare o partire, che le nostre strade tornassero a essere pulite e sicure senza presidi militari ma perché questo è "normale". Ci aspettiamo molto da te, ma non sarai solo: tutti i cittadini che ti hanno votato sono ansiosi di contribuire alla rinascita. Crea comitati di quartiere che elaborino proposte e sollevino problemi, informaci pubblicamente degli ostacoli che certamente incontrerai sulla tua strada, mettici in condizione di partecipare al governo della nostra città. In pochi hanno capito la reale portata di quanto sta accadendo a Napoli: una rivoluzione "normale".

Da La Repubblica Napoli, 2 giugno 2011

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